martedì 12 febbraio 2013

Kaguya Hime - La principessa splendente

Akira Okada è stata abbandonata, appena nata, in mezzo ad una foresta di bambù; sarebbe dovuta morire, ma un uomo l'ha ritrovata per puro caso e l'ha salvata.
15 anni dopo, Akira vive con la matrigna e la sorellastra, ma la sua vita non è idilliaca: la matrigna, Shoko, l'ha praticamente costretta a diventare la sua amante e modella per tutti i suoi quadri e la sorellastra, Mayu, le impedisce di stringere amicizie simulando continui malori o ferendosi volontariamente.
Ma una sera, durante una mostra dei quadri di Shoko, due ragazzi irrompono e, armati di lanciafiamme, distruggono tutti i dipinti che raffigurano la ragazza e la portano via per condurla sull'isola di Kabukijima.
Ecco l'antefatto di uno dei manga più belli mai portati in Italia da Planet Manga e, come tutti i bei fumetti di questa casa editrice, anche uno dei più snobbati dal grande pubblico.
Probabilmente l'incipit fa pensare ad una storia banale, tipo orfanella sventurata che scopre le proprie origini grazie a due bei ragazzi, con i quali formerà inevitabilmente un triangolo; Kaguya Hime è completamente diverso.
Fin da subito la storia si dirige in tutt'altra direzione, mostrandoci...un sacrificio umano! Sì, perchè sull'isola di Kabukijima risiede la Principessa Splendente, che fu mandata sulla Terra in esilio per aver commesso un grave peccato e fu trovata tra i bambù da un uomo che la tenne con se; la Principessa ha bisogno di sacrifici e gli orfani ospiti dell'isola sono destinati a lei.
Ma la realtà è ben diversa da come appare: forse il mistero che avvolge le origini degli orfani dell'isola è ancora più incredibile dell'avverarsi di un'antica leggenda, forse ha a che fare con la salvaguardia degli equilibri internazionali...non dirò di più, perchè rovinerebbe la sorpresa e il piacere di scoprire una trama complessa e prefettamente gestita da un'autrice che non sbaglia mai un colpo.

Mentre andavo avanti con la lettura, attorno al volume 13-14, mi domandavo per quanto ancora la Shimizu avrebbe retto senza far affondare la storia nel pantano dell'allungamento forzato, magari calcando la mano sulle rivalità tra gli orfani per la conquista del cuore di Akira, oppure esagerando con gli intrighi perdendone poi il filo; non è successo.
Ogni azione ha la sua spiegazione, ogni personaggio viene approfondito, le sue reazioni e le sue scelte giustificate senza mai scadere nel patetico o nella lacrima facile, nonostante la delicatezza di alcuni argomenti trattati.
Anche Midori, che negli ultimi volumi fa un discorso di quelli molto edificanti su quanto sia sbagliato odiare gli altri, anche se ci fanno del male, non suona falso o stucchevole, ma è protagonista di alcune delle più belle pagine del manga.
L'unico personaggio che non mi è piaciuto è stata Mayu: il suo continuo fare la vittima per tenere Akira legata a se mi ha disturbato per tutto il tempo, nonostante le sue ragioni siano perfettamente spiegate.
Forse solo negli ultimi volumi si assiste ad un cambiamento profondo e difficoltoso, come del resto è naturale che sia per una ragazza col suo carattere.



Sinceramente mi spiace molto che questo manga sia stato accolto con freddezza e snobbato dalla maggior parte dei lettori, perchè ha veramente tutto: azione, amore tanto intenso da diventare ossessione, personaggi carismatici e, ripeto, una trama gestita alla perfezione che non perde mai un colpo.
La grafica è superlativa: la Shimizu ha un tratto pulitissimo e un'attenzione per i particolari che è seconda solo a quella di Kaoru Mori e gestisce benissimo le tavole, che non sono mai caotiche o pesanti e mostrano anche le sequenze d'azione in modo chiarissimo.



L'edizione Planet è veramente pessima: iniziato nel 2003, i primi volumi erano un po' più della metà di un volume originale, poi il numero di pagine venne aumentato e la serie passò solo in fumetteria, per essere conclusa solo lo scorso anno (il che è già una fortuna). Il formato è quello standard delle edizioni da edicola, senza sovraccoperta o pagine a colori, con una rilegatura talmente dura da rendere impossibile la lettura dei baloon centrali. Seriamente, mentre leggevo gli ultimi volumi avevo male alle mani per lo sforzo di tenerli il più aperti possibile senza frantumare la costina.

E' stata una scelta coraggiosa quella di pubblicare uno shoujo così atipico nel 2003: forse il pubblico non era ancora maturo per una serie del genere, oppure non è stato pubblicizzato a sufficienza, fatto sta che le vendite sono state disastrose e ora è difficile reperire i primi volumi perchè sono esauriti sul sito della Planet.
Non è un fumetto che consiglierei a tutti a prescindere: bisogna avere una certa "esperienza" coi manga e con i fumetti in generale, aver letto qualcosa di più dei classici shoujo scolastici o degli shonen mazzate&amicizia vera e, sopratutto, aver voglia di imbarcarsi in una storia lunga e complessa che richiede attenzione e parecchio tempo.

1 commento:

  1. ma ci sei anche tu *_* e con kaguya hime! *_*
    che manga bellissimo! e dire che di recente ho letto di gente che diceva che era una schifezza... ma che cacchio hanno nel cervello? criceti morti?

    in ogni caso, buon blogghing! ci rivediamo presto qui, inizio a stalkerarti! XD

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