venerdì 8 febbraio 2013

I viaggi di Gulliver - Jonathan Swift

Bene,credo che questo sia il 5° blog che apro...speriamo che abbia maggior fortuna degli altri!
Iniziamo subito con una recensione libresca, anche se non credo di essere davvero in grado di analizzare un classico come "I viaggi di Gulliver".
In ogni caso ecco la trama: Gulliver è un medico di bordo che, a seguito di naufragi, ammutinamenti e altre amenità simili, si ritrova in terre mai scoperte prima dall'uomo. La prima è Lilliput, abitata da omini alti 15cm; successivamente scoprirà
Brobdingnag, la terra dei giganti; la terza è Laputa, l'isola nel cielo (sì, quella a cui si è ispirato Miyazaki per "Il castello nel cielo") e l'ultimo, surreale, luogo è la terra degli Houyhnhnm, cavalli intelligenti che comandano i bestiali Yahoo, esseri dalle fattezze umane, ma dai comportamenti selvaggi.

Come tutti più o meno, conoscevo quest'opera grazie alle trasposizioni cinematografiche (che coprono solo i primi due libri, almeno per quanto ho visto) e anche perchè era nel programma d'inglese alle superiori; una volta terminata la lettura mi è sorta una domanda: chi ha classificato questo libro come "letteratura per ragazzi"? Evidentemente la presenza di terre fantastiche popolate da strane creature ha tratto in inganno.
 Fin dalle prime pagine è evidente che lo scopo dell'autore è la critica, una spietata e pungente critica alla società europea del tempo, mascherata da diario di viaggio; più avanzavo nella lettura e più mi sembrava che l'autore si divertisse a infierire sul genere umano, ridicolizzando quelle che erano le fissazioni del tempo ed evidenziando la corruzione che ammorbava i governi.
Di contorno, c'è anche una non troppo sottile presa in giro dei racconti di viaggio, in voga al tempo.

Non è stata una lettura facile o scorrevole, complice la traduzione che si sforza di essere fedele all'originale, scritto nel 1726; alcuni punti mi sono risultati davvero pesanti, specialmente quando l'autore si lancia in lunge tirate in "difesa" della sua società, che in realtà fanno tutto meno che difenderla. Forse avrei preferito una critica più sottile, meno calcata, ma vabbè, è pur sempre un libro che ha quasi tre secoli sulle spalle, un minimo di invecchiamento è naturale.
Certamente non è una lettura che consiglierei ad un bambino di 10 anni, a meno che non si tratti di una riduzione, ma nemmeno ad un ragazzo di 14/15, specialmente se poco abituato alla lettura.

La mia edizione è della Crescere Edizioni, conta 286 pagine ed ha un prezzo di copertina di 7,90€: non ho trovato grossi refusi o errori di grammatica, ma la rilegatura è un pelino dura e ho fatto un po' di fatica a tenerlo aperto senza rovinare la costina.

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